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Perché guidare con attenzione fa bene all’ambiente


Perché guidare con attenzione fa bene all’ambiente

Tutti gli accorgimenti per una mobilità sostenibile

Guidare con attenzione vuol dire anche guidare per l’ambiente. Dall’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente arriva un messaggio chiaro per gli automobilisti delle nostre strade. La virtuosità al volante sarà un contributo sempre più fondamentale per respirare un’aria più pulita.

Alla fine di aprile, l’EEA ha pubblicato il suo consueto resoconto sullo stato di salute del Vecchio Continente. E i risultati per l’Italia sono tutt’altro che lusinghieri. La nostra atmosfera è tra le più inquinate, con l’area della Pianura Padana a indossare la maglia nera a causa della massiccia presenza di fabbriche e industrie.

Ma a incidere su questo triste primato, sono anche le automobili ad alimentazione termica. Che in Italia sono ancora la stragrande maggioranza. A differenza di altri Paesi, come la Norvegia, da noi l’elettrico non si è ancora affermato. Sia perché sull’intero territorio non è presente una omogenea diffusione delle stazioni di ricarica, sia perché manca ancora una cultura della green mobility. Per la quale non possono essere sufficienti gli ecoincentivi statali, soprattutto se ridotti e destinati a esaurirsi in breve tempo.

Però, per respirare un’aria più pulita, occorrono anche comportamenti virtuosi al volante. Così da favorire una riduzione delle emissioni di CO2. Molto spesso non ci pensiamo, perché sovrappensiero o all’oscuro di queste conoscenze, ma la messa in atto di tutta una serie di piccoli comportamenti, può garantire un significativo miglioramento delle condizioni ambientali.

Partiamo dal motore. Una corretta manutenzione dell’impianto è un guadagno non soltanto per la meccanica. Ma pure per l’atmosfera. Quindi occorre cambiare con regolarità l’olio, assicurarsi che il suo filtro sia sempre pulito e cambiarlo quando è stato raggiunto il limite di chilometraggio indicato dal costruttore.

Altra componente alla quale prestare attenzione sono i pneumatici. La loro pressione è molto più importante di quanto sembri. Perché più sarà in regola con gli standard previsti, meno sarà il loro attrito sull’asfalto durante la percorrenza. Questo accorgimento, oltre a migliorare l’efficienza del veicolo, ci permetterà anche di impiegare meno tempo nel compimento del nostro tragitto e, quindi, di rilasciare meno anidride carbonica.

Altra forma di tutela è scaricare l’auto dai carichi superflui. Come portapacchi o portascì. Anche in questo caso, una minor resistenza equivale a una maggior efficienza. Ma è utile anche togliere dall’abitacolo oggetti che non siamo soliti utilizzare, perché non hanno niente a che vedere con la circolazione in auto. Spesso vengono confinati nel bagagliaio, facendo assumere al veicolo l’aspetto di un bazar a quattro ruote. Un intervento di questo tipo, oltre che per l’ambiente, è funzionale anche al decoro del mezzo stesso.

Ma possiamo fare qualcosa per l’ambiente anche quando siamo in viaggio. Per esempio, scegliere la modalità di guida ecofriendly. Cioè adottare misure funzionali a un risparmio di carburante.

Come l’utilizzo di marce alte, accelerazioni dolci, rispetto dei

Parco usato Authos: disponibilità e quantità


Parco usato Authos: disponibilità e quantità

I punti di forza delle sedi di Moncalieri e Torino

Disponibilità e quantità. Sono i punti di forza del parco usato Authos per le sue due sedi principali: corso Savona a Moncalieri e corso Grosseto a Torino.

È ormai trascorso un mese da quando ha preso il via la nostra iniziativa dedicata ai mezzi con alcuni chilometri all’attivo. Un servizio voluto dal nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo, per rispondere alla perdurante crisi di prodotto del settore automotive.

Un’emergenza che lascia deluse molte persone, impossibilitate a soddisfare le loro esigenze di mobilità, indipendentemente che siano personali o professionali.

A Moncalieri, dove il parco usato vede impegnate sette persone ben preparate, a fare la differenza ed essere motivo di grande richiamo, è l’ampia quantità di prodotto. Quasi mille auto a disposizione e vasta scelta di brand e modelli in grado di soddisfare ogni tipo di clientela.

Anche se, pur mostrando attenzione verso gli altri marchi, l’80-90% delle persone che viene nei nostri saloni è per le vetture Ford.

Una testimonianza che conferma come la linea dell’Ovale Blu, grazie alle prestazioni e all’affidabilità dei suoi mezzi, abbia una capacità pressoché naturale di fidelizzare l’utente.

Tanta disponibilità di prodotto dipende anche dal modo di vivere la mobilità da parte delle persone. Al giorno d’oggi, molti sostituiscono la loro auto, acquistata nuova, dopo due o tre anni. Ma una vettura con un’età così bassa, è una vettura giovane. Che dopo le dovute operazioni di manutenzione, è nuovamente pronta a ritornare sulla strada e garantire quindi sui piazzali un parco sempre vasto e un ricambio pressoché costante.

Un ragionamento da estendere anche per la sede Authos di corso Grosseto a Torino. Dove sono quattro le persone qualificate sul parco usato. E dove le ultime novità in termine di allestimento hanno permesso al servizio di fare un significativo salto di qualità. Eterogenei finora i loro gusti. C’è chi cerca la macchina grande per la famiglia, tante richieste per i sette posti al momento introvabili, chi invece l’utilitaria di piccole dimensioni per la città a prezzo vantaggioso e chi spera nell’occasione della vita, tipo la Ford Puma a basso costo.

Interesse anche per i veicoli commerciali, impossibili da trovare fino a qualche settimana fa e per i quali c’è una richiesta crescente. Perlopiù sono cercati dalle aziende o dai liberi professionisti, che ne hanno bisogno nell’immediato e sono disposti anche a pagarli qualcosa in più pur di non rimanere indietro nell’efficienza della loro attività.

Tra i pregi del parco usato Authos, anche l’assenza di una scadenza. Il servizio sarà attivo finché ci sarà disponibilità. E per iniziare a scoprirlo, prima di passare dalle nostre sedi, potete consultare la sezione usato sul nostro sito.

Ford e Indianapolis: 500 miglia di successi


Ford e Indianapolis: 500 miglia di successi

Le memorabili pagine dell’Ovale Blu nel tempio della velocità 

500 miglia di Ford, 500 miglia di successi. Domenica 28 maggio si disputerà la 107.esima edizione della “500 miglia di Indianapolis“. Una delle gare più celebri al mondo, sintesi di velocità e adrenalina per eccellenza, ambita da tutti i piloti e appuntamento immancabile per tutti gli appassionati.

Solita corrersi nel fine settimana del “Memorial Day”, la giornata che ricorda i soldati americani caduti in guerra, è valida per la “IndyCar Series”. Cioè il principale campionato di corse automobilistiche a ruote scoperte degli Stati Uniti, in pratica l’equivalente della Formula-1 oltreoceano.

Teatro della sfida, è il circuito ovale di Speedway, a pochi chilometri da Indianapolis, nello Stato dell’Indiana. Lungo 2,5 miglia, con quattro curve sopraelevate da 9°, è da percorrere per 200 giri dalle trentatré vetture ammesse al via.

La prima edizione si corse nel 1911 e ben presto la “500 Miglia” si impose come una delle competizioni icona delle quattro ruote.

Merito della particolarità del tracciato, un tempio della velocità, che esalta e premia il coraggio e la sensibilità dei piloti. Chiamati a tenere il piede sempre sull’acceleratore dallo start alla bandiera a scacchi. Perché il telaio, prodotto dall’italiana Dallara, è uguale per tutti. Come il motore, sempre un V6 biturbo indipendentemente che sia Honda o Chevrolet.

Ciò che conta quindi è la capacità di chi è al volante nel disegno delle traiettorie, nella lucidità di lettura delle diverse fasi della gara, nella resistenza alla stanchezza (in media dura sempre più di 2h) e nella capacità di sfiorare i muretti di cemento a 230 mph (370 km/h)!

Ford ha scritto pagine memorabili di questa manifestazione. I propulsori dell’Ovale Blu si sono aggiudicati l’Oscar per la colonna sonora in otto edizioni, quasi tutte speciali perché relative a eventi entrati nella memoria dell’intero motorsport.

Come nel 1965. Quando a vincere, fu lo scozzese Jim Clark a bordo della sua Lotus. Un successo passato agli annali per almeno quattro motivi. Intanto, fu il primo di Ford a Indy. Poi, il primo di un pilota europeo e il primo di una monoposto col motore installato al posteriore invece che all’anteriore. Ma, soprattutto, fu la prima e unica volta in cui il vincitore della “500 Miglia” si aggiudicò anche il campionato del mondo di Formula-1 nello stesso anno (sempre col team di Colin Chapman e sempre con Ford). Un’accoppiata pressoché impossibile da realizzare al giorno d’oggi. Qualche speranza in più invece per la “Triple Crown“, il simbolico quanto prestigioso riconoscimento assegnato a chi, oltre che nel catino dell’Indiana, primeggia pure nel Gran Premio di Monte-Carlo e nella 24 Ore di Le Mans.

Un alloro che però finora ha cinto la testa di un solo pilota: Graham Hill. L’inglese, al volante di una Lola, sbancò Indy nel 1966. A spingerlo, un Ford V8 a 90°. Già pluridecorato nel Principato di Monaco

La prima mamma a fare il giro del mondo? Guidava una Ford!


La prima mamma a fare il giro del mondo? Guidava una Ford!

 Alla scoperta di Aloha Wanderwell, nel “Guinness dei Primati” grazie all’Ovale Blu

Avreste mai detto che Ford e la festa della mamma hanno un punto in comune? E non di poco conto. Perché si tratta della prima donna ad aver fatto il giro del mondo alla guida di un’automobile. Tutto merito di Aloha Wanderwell e una Ford Model T.

Ma per saperne di più su questa incredibile storia, occorre però salire a bordo di un’altra macchina. Quella del tempo. E fare un salto all’indietro per atterrare negli anni Venti del secolo scorso. 1922, per l’esattezza.

Siamo in Francia e una giovane canadese, Idris Galcia Hall Welsh, non ne vuole sapere di trascorrere le sue giornate sui banchi di scuola. Frequenta un istituto gestito da suore e scelto da sua madre per tentare di disciplinarle il carattere. Reso ribelle anche dall’indigesto trasferimento oltreoceano per seguire il nuovo compagno della donna, Herbert Hall, impegnato nei combattimenti della Prima Guerra Mondiale.

Complice l’irrequietezza dell’età, la ragazza un giorno coglie la palla al balzo per cambiare la sua vita. Sul “Paris Herald”, uno dei giornali più noti all’ombra della Torre Eiffel, legge l’annuncio che Peter Wanderwell, misterioso capitano di guerra di origini polacche, offriva un posto a una donna per la sua “Million Dollar Wager“.

Una competizione automobilistica tra due squadre di quattro persone ciascuna che, a bordo di due Ford Model T, si sarebbero affrontate in un viaggio intorno al mondo. Chi avrebbe visitato il maggior numero di Paesi, avrebbe vinto.

La bellezza e l’intraprendenza di Galcia conquistarono il capitano Wanderwell, misterioso ufficiale di guerra di origini polacche, che sfidò un equipaggio composto anche da sua moglie.

Ingaggiata come segretaria e traduttrice, la giovane prima cambiò identità. Scelse ‘Aloha’ come nome, in onore di una danza hawaiana e per la sua esoticità. E poi assunse il cognome del suo datore di lavoro per accogliere le richieste della madre, che riteneva sconveniente che una ragazza non sposata viaggiasse con un uomo.

Ben presto però Aloha, grazie alla sua intraprendenza, si alternò con Wanderwell alla guida della vettura. Il loro viaggio, iniziato a Nizza, fu all’insegna del brivido e dell’adrenalina.

Quando si trovarono nel Rif (Nord del Marocco) durante la guerra, lei non esitò a tagliarsi i capelli e sembrare un uomo per servire la legione straniera. Durante la traversata del Sahara, ebbe scontri a fuoco con alcune tribù arabe. In Africa, sopperirono all’assenza di benzina col cherosene e ricorsero a un mix di banane e schiacciate e grasso animale per sostituire l’olio motore. In India, invece, ebbero bisogno dei buoi a trainare la loro vettura tra distese di fango e fiumi.

Una volta giunti negli Stati Uniti, nel 1925, lei sposò il suo compagno di viaggio, dal quale ebbe la prima dei due figli: Valri.

Durante la loro traversata, ebbero modo di visitare numerose bellezze del

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Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è

Mille auto di ogni tipo in pronta consegna

Fiorisce la primavera e sboccia una nuova iniziativa di Authos: un parco usato di oltre mille auto a prezzi incredibilmente vantaggiosi. Per combattere la crisi di prodotto che attanaglia il mercato dell’automotive e per confermare ancora una volta il nostro essere costante punto di riferimento per le persone.

Come raccontato in altre occasioni, nel nostro modello di business il cliente è centrale. Insieme alla possibilità di soddisfare le sue esigenze di mobilità. Una necessità ancora più forte in questo momento storico, nel quale il settore delle quattro ruote è alle prese con una forte crisi di disponibilità dei veicoli presso le concessionarie. Le ripercussioni della pandemia si fanno ancora sentire, causando più di un disagio tra le persone che, per disporre dell’automobile desiderata, sono costrette ad aspettare mesi, se non addirittura quasi un anno.

Ma Authos ha la risposta a questa emergenza. Grazie a un’idea del nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, ognuno di voi potrà trovare il mezzo ideale a cifre impensabili. Merito del nostro ampio parco usato. Vale a dire oltre mille esemplari, tra vetture (in prevalenza) e veicoli commerciali, esposti sui piazzali di quattro delle nostre sedi e disponibili fin da subito in pronta consegna.

La maggior parte di loro sarà di scena nella sede centrale di Authos a Moncalieri. Cento modelli invece saranno disponibili presso il punto di Ciriè e altrettanti su quello di corso Grosseto a Torino. Infine, altri saranno acquistabili presso il centro consegne di Strada Carpice, situato sempre a Moncalieri.

Potrete scegliere tra mezzi Ford o di altri brand, a condizioni imperdibili. Sia per i prezzi, di gran lunga inferiori a quelli di listino, che per le loro qualità. La stragrande maggioranza, infatti, è del 2022 e ha ancora la garanzia del costruttore.

Per quanto riguarda l’Ovale Blu, da segnalare Ford KugaFord Mondeo ibrida e plug-in hybrid, ma soprattutto Ford Edge e Ford Mustang Mach-E. Due tra i modelli più ambiti acquistabili a cifre irripetibili. Basti pensare che Ford Edge, che parte da 46.250 euro, sarà vostra per 27.000 euro. Cioè quanto una Ford Puma. Mentre per Mustang Mach-E è prevista anche la formula del noleggio con un canone mensile di 490 euro + IVA.

Spaziando negli altri marchi, avrete soltanto l’imbarazzo della scelta. Anche qui segnaliamo alcuni modelli. Come Fiat 500 Cabrio, ideale per la bella stagione, oppure alcune Abarth e Jeep Renegade per chi ama la guida sportiva. In alternativa, utilitarie convenienti per i brevi spostamenti, come la Fiat Panda e la Lancia Y alimentate a gpl. Invece per le famiglie, Ford Puma, Peugeot 3800 o Toyota 3800. Riguardo la casa giapponese, presenti anche alcune RAV 4 aziendali con un chilometraggio pressoché esiguo.

Infine, nel parco usato Authos non mancano nemmeno le vetture di ultima generazione. Come la Lynk & Co, conosciuta per le dimensioni del suo anteriore e per i fari che quasi sovrastano il cofano. Oppure la MG, disponibile sia nella versione a benzina che ibrida, guidabile anche dai neopatentati, a meno di 12.000 euro. Un prezzo inferiore a quello di una Fiat Panda.

Ma non solo vetture.

Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è


Parco usato Authos: dove trovi quello che non c’è

Mille auto di ogni tipo in pronta consegna 

Fiorisce la primavera e sboccia una nuova iniziativa di Authos: un parco usato di oltre mille auto a prezzi incredibilmente vantaggiosi. Per combattere la crisi di prodotto che attanaglia il mercato dell’automotive e per confermare ancora una volta il nostro essere costante punto di riferimento per le persone.

Come raccontato in altre occasioni, nel nostro modello di business il cliente è centrale. Insieme alla possibilità di soddisfare le sue esigenze di mobilità. Una necessità ancora più forte in questo momento storico, nel quale il settore delle quattro ruote è alle prese con una forte crisi di disponibilità dei veicoli presso le concessionarie. Le ripercussioni della pandemia si fanno ancora sentire, causando più di un disagio tra le persone che, per disporre dell’automobile desiderata, sono costrette ad aspettare mesi, se non addirittura quasi un anno.

Ma Authos ha la risposta a questa emergenza. Grazie a un’idea del nostro presidente e CEO Francesco Di Ciommo, ognuno di voi potrà trovare il mezzo ideale a cifre impensabili. Merito del nostro ampio parco usato. Vale a dire oltre mille esemplari, tra vetture (in prevalenza) e veicoli commerciali, esposti sui piazzali di quattro delle nostre sedi e disponibili fin da subito in pronta consegna.

La maggior parte di loro sarà di scena nella sede centrale di Authos a Moncalieri. Cento modelli invece saranno disponibili presso il punto di Ciriè e altrettanti su quello di corso Grosseto a Torino. Infine, altri saranno acquistabili presso il centro consegne di Strada Carpice, situato sempre a Moncalieri.

Potrete scegliere tra mezzi Ford o di altri brand, a condizioni imperdibili. Sia per i prezzi, di gran lunga inferiori a quelli di listino, che per le loro qualità. La stragrande maggioranza, infatti, è del 2022 e ha ancora la garanzia del costruttore.

Per quanto riguarda l’Ovale Blu, da segnalare Ford Kuga, Ford Mondeo ibrida e plug-in hybrid, ma soprattutto Ford Edge e Ford Mustang Mach-E. Due tra i modelli più ambiti acquistabili a cifre irripetibili. Basti pensare che Ford Edge, che parte da 46.250 euro, sarà vostra per 27.000 euro. Cioè quanto una Ford Puma. Mentre per Mustang Mach-E è prevista anche la formula del noleggio con un canone mensile di 490 euro più iva.

Spaziando negli altri marchi, avrete soltanto l’imbarazzo della scelta. Anche qui segnaliamo alcuni modelli. Come Fiat 500 Cabrio, ideale per la bella stagione, oppure alcune Abarth e Jeep Renegade per chi ama la guida sportiva. In alternativa, utilitarie convenienti per i brevi spostamenti, come la Fiat Panda e la Lancia Y alimentate a gpl. Invece per le famiglie, Ford Puma, Peugeot 3800 o Toyota 3800. Riguardo la casa giapponese, presenti anche alcune RAV 4 aziendali con un chilometraggio pressoché esiguo.

Infine, nel parco usato Authos non mancano nemmeno le vetture di ultima generazione. Come la Lynk &

Tutti i segreti del nuovo Ford Bronco


Tutti i segreti del Nuovo Ford Bronco

Ecco come sarà il SUV icona dell’off road

Sempre più informazioni sulle sue caratteristiche e sempre meno tempo al suo ritorno sul mercato. Per il nuovo Ford Bronco il conto alla rovescia prosegue incessante. Fra pochi mesi sarà finalmente disponibile in tutta Europa in una versione del tutto rinnovata. Un’attesa che, più si avvicina all’epilogo, più aumenta l’interesse e la curiosità degli appassionati. Che con questo articolo fremeranno ancora di più, visto che potranno scoprire i segreti di questa bestia della strada. E non solo.

Perché il Ford Bronco è soprattutto un’icona dell’off road. Sterrati, rocce, pendii e torrenti al suo cospetto si trasformano in semplici varianti per una guida più emozionante. E gran parte del merito è da attribuire a cinque sue caratteristiche chiave: l’altezza da terra, la capacità di guado e gli angoli di attacco, uscita e dosso. Partiamo da quest’ultima. Si riferisce all’angolo massimo superabile, dato dalla differenza di due rampe di inclinazione consecutiva. Una di salita e l’altra di discesa. Il nuovo Ford Bronco consentirà di affrontarle tra i 22° e i 24°. Nessuno come lui tra i veicoli dell’Ovale Blu, se si pensa che la Jeep si ferma a 20°-21° mentre la Ford Kuga a 15.9°.

La sua leadership si conferma anche per l’angolo di uscita, cioè l’apertura massima con la quale un’auto può venir fuori da una discesa senza toccare terra col paraurti posteriore, che oscilla tra i 31° e i 33°. E non è da meno l’angolo di attacco, tra i 38° e i 41° ogniqualvolta il nuovo Ford Bronco affronterà una salita senza toccare terra col paraurti anteriore. Manovre tanto impervie, ma ugualmente possibili grazie anche all’altezza da terra – 237 mm per la versione “Outer Banks” e 261 mm per la “Badlands” – e alla capacità di guado, che raggiunge gli 800 mm.

In tanta estrema disinvoltura concorrono anche le modalità di assistenza alla guida. Come il Trail Control, che assicura il controllo della velocità a basse andature durante l’off-road. Oppure l’1-Pedal Drive, che permette di gestire il veicolo soltanto con l’acceleratore. E non si deve dimenticare il Trail Turn Assist, che frena la ruota posteriore interna e riduce il raggio di sterzata fino al 40%. Se della gestione elettronica, fondata sul G.O.A.T. (Goes Over Any Terrain) vi avevamo raccontato già ad agosto di un anno fa, altro punto di forza del nuovo Ford Bronco è il motore. Un Ecoboost 2.7 V6 Bi-Turbo con 335 CV di potenza e 563 Nm di coppia. A supportarlo, un cambio automatico con convertitore di coppia con ben dieci rapporti. Una potenza devastante corredata dalle dimensioni imponenti della carrozzeria: 4,8 m di lunghezza, 1,96 m di altezza e 1,93 m di larghezza. Le prestazioni sono pressoché assicurate.

E per essere sicuri della loro efficacia, il nuovo Ford Bronco potrà avvalersi anche del contributo della tecnologia. Attraverso l’elettronica

Codice della Strada: dall’Europa in arrivo pene più severe


Codice della Strada: dall’Europa in arrivo pene più severe

 Almeno sette sanzioni per una guida più sicura

Sette sanzioni per una guida più sicura. Sono previste importanti novità per il Codice della Strada. A deciderle, l’Europa. Intenzionata a porre fine, una volta per tutte, alle numerose differenze legislative relative al comportamento degli automobilisti dei Paesi membri.

Come è noto ai più, infatti, le regole al volante non sono uniformi in tutta l’Unione Europea. Per cui accade spesso che un cittadino non paghi l’infrazione commessa in uno Stato straniero perché questa non costituisce reato nel suo Paese di residenza. Per annullare questi squilibri, facilitando così le misure da somministrare e, soprattutto, assicurare una maggior sicurezza al volante, Bruxelles è al lavoro per una normativa armonica in tutti e ventisette i suoi Stati. E il primo grande passo prevede sanzioni uguali e severe per almeno sette reati.

Nello specifico: guida contromano; sorpassi pericolosi; violazione delle norme relative alla distanza di sicurezza; parcheggi pericolosi; violazione delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza da parte di mezzi di polizia e soccorso; guida di veicoli sovraccarichi; violazione della segnaletica stradale mediante attraversamento di una o più linee bianche continua.

Non è ancora ufficiale, ma secondo le nuove misure, indipendentemente da dove sarà commessa una di queste infrazioni, la nuova pena dovrebbe prevedere il ritiro della patente di guida. Vale a dire un altro tema caro all’Unione Europea.

Sembra infatti ormai tutto pronto per l’entrata in vigore della patente digitale. Una novità di cui noi vi avevamo parlato con un anno di anticipo. In programma, anche cambiamenti per la sua acquisizione: abbassamento dell’età minima a diciassette anni sia per veicoli che per mezzi pesanti.

Invece per il rilascio della licenza, si dovrà superare un esame teorico e pratico, svolgendo quest’ultimo assieme a un istruttore munito di patente da almeno cinque anni. Tra i vantaggi di questo nuovo corso, la possibilità di lavorare fin da subito come autisti professionisti.

La sicurezza resta però la stella polare dei legislatori.

Secondo un dato risalente al 2019, il 40% dei reati commessi sulle strade della UE rimangono impuniti. Una statistica preoccupante, aggravata, oltre che dalle differenze normative, anche dall’incapacità di individuare i responsabili oppure i loro rifiuti a rispondere economicamente delle rispettive scorrettezze.

Per arginare la problematica, è al vaglio anche la creazione di un portale online, nel quale ogni cittadino potrà prendere visione delle nuove norme sulla sicurezza e pagare le eventuali contravvenzioni.

Mentre le autorità potranno accedere ai registri delle patenti degli altri Stati membri per un miglioramento del controllo della situazione.

Come potete vedere, si preannunciano importanti cambiamenti nel segno di un mondo sempre più digitale e sempre più attento alla tutela della persona. E c’è da star certi che non saranno gli ultimi. Per cui, per non perdervi un aggiornamento sul Codice della Strada, allacciate le cinture e rimanete sintonizzati su questo canale.

Batterie elettriche: l’idea di Ford per ridurre i consumi


Batterie elettriche: l’idea di Ford per ridurre i consumi

Ecco la scoperta degli ingegneri dell’Ovale Blu

Aumentare l’autonomia delle batterie elettriche, ma facendo a meno delle colonnine di ricarica. Grazie a Ford si potrà fare. O almeno questa è la sua intenzione. Al punto da aver assegnato ai suoi ingegneri il compito di mettere a punto un sistema che consenta un risparmio dei consumi per i mezzi ad alimentazione elettrica.

Al momento, la soluzione sembra essere in una parola: riscaldamento. Come ben sappiamo, il sistema di climatizzazione installato sia sulle vetture che sui veicoli commerciali, pur garantendo un miglior comfort dell’abitacolo, ha le sue controindicazioni. Non appena entra in funzione, riduce le prestazioni del mezzo e ne aumenta i consumi. Sia di carburante che di energia.

A Detroit si sono così messi al lavoro per individuare una soluzione al problema. E l’hanno trovata in una serie di cuscini riscaldati sistemati in più zone dell’abitacolo: sedili, poggiatesta, braccioli, pannelli delle portiere, alette del parasole, piantone dello sterzo e tappetini. Chiamati a sostituire le classiche prese d’aria, si sono rivelati un’idea dai molteplici vantaggi. Perché hanno garantito il riscaldamento degli interni, ma soprattutto non hanno ridotto le prestazioni del veicolo e, fiore all’occhiello, hanno prolungato la durata delle batterie.

Tanto che al termine di un primo ciclo di test è emerso un risparmio del 13% di energia rispetto ai classici climatizzatori. Che, tradotto in autonomia della batteria, ne dovrebbe garantire un incremento di durata del 5%.

L’esperimento è stato condotto sul van per eccellenza di Ford: il Transit. Nella sua versione totalmente a batteria, cioè l’E-Transit, disponibile in tutta Italia dal 2022. Una scelta non casuale. I veicoli commerciali sono più sollecitati rispetto alle automobili alle alterazioni climatiche dell’abitacolo. Perché per la loro funzione sono maggiormente impegnati in operazioni di “carico e scarico” che, attraverso l’apertura e la chiusura delle portiere, provocano l’immissione di molta aria proveniente dall’esterno.

Rimane ora da capire l’attuabilità di questa soluzione. Alle prese con due scogli di non poco conto. Il primo è relativo ai costi. Alcuni veicoli della gamma hanno già sedili o volante riscaldato, ma non si è andati oltre proprio per ragioni economiche. Il secondo riguarda invece l’installazione di questo sistema sulle automobili che, rispetto ai veicoli commerciali, sono meno soggette a operazioni di apertura e chiusura.

Dal quartier generale dell’Ovale Blu fanno sapere che la ricerca non si arresta. Quindi attendiamoci sviluppi.

Intanto si registra la fiducia di Markus Espig, Propulsion Systems Engineering del Ford Research and Innovation Centre Europe. “Sappiamo tutti che se le porte o i finestrini vengono aperti quando fuori fa più freddo, la temperatura all’interno dell’abitacolo si abbassa. Questo è particolarmente vero per i furgoni per le consegne, perché i conducenti fermano di continuo e il calore fornito dall’aria condizionata si disperde più rapidamente, mentre le superfici rimangono calde. La riduzione del consumo energetico non solo migliora l’autonomia, ma riduce

La Pasqua di Authos? Nel segno della solidarietà


La Pasqua di Authos? Nel segno della solidarietà

Insieme a “Casa Oz” un’iniziativa in favore dei più bisognosi

Pasqua per Authos significa innanzitutto “solidarietà“. E anche quest’anno non facciamo mancare il nostro sostegno alle persone in difficoltà. Nella fattispecie, quelle assistite da “Casa Oz“, un’associazione di Torino che dal 2005 si occupa di accogliere e aiutare le famiglie alle prese con numerosi disagi. A cominciare da quelle prive delle necessarie risorse economiche per garantire le dovute cure ai propri figli.

Il nostro sarà un contributo all’insegna della dolcezza. Nella Settimana Santa perfezioneremo presso l’associazione l’acquisto di quattrocento uova di cioccolata realizzate dallo stabilimento “Guido Gobino” di Torino. Mentre i proventi saranno destinati alle attività di “Casa Oz”, le uova, tra martedì 4 e mercoledì 5 aprile, saranno distribuite ai dipendenti di Authos e alle famiglie assistite dalla Croce Rossa di Moncalieri.

Come accennato, non è la prima volta che Authos si schiera dalla parte di chi ha bisogno.

Era già accaduto durante la pandemia. Nella primavera del 2020, non appena il Covid-19 era esploso, mettemmo a disposizione della Croce Rossa della Val di Susa un Ford Connect per le operazioni di consegna a domicilio di medicinali e generi alimentari agli abitanti della Valle che si trovavano in condizioni di difficoltà ed erano costretti a rimanere nelle loro abitazioni.

Sempre nello stesso periodo, per analoghe operazioni, avevamo dotato la Protezione Civile di Torino di un Ford Ranger e un Ford Connect.

Aiuti ripetuti anche nell’autunno dello stesso anno. Con il prestito di una Fiesta Van alla Croce Rossa di Moncalieri per consentire l’assistenza domiciliare ai pazienti colpiti dal virus.

A Pasqua 2021 fu invece la volta di cento confezioni di gianduiotti, prodotti dal centro di “Piazza dei Mestieri”, al personale sanitario dell’Ospedale “Santa Croce” di Moncalieri. Una donazione in segno di ringraziamento per l’impegno in prima linea e senza sosta contro il Covid.

La “solidarietà” in Authos occupa un posto di rilievo. Ed è un valore molto caro al nostro presidente e CEO, Francesco Di Ciommo.

Fin dal suo arrivo, avvenuto nel gennaio 2014, ha promosso numerose iniziative nei confronti con le realtà del territorio per dare una mano a chi è in difficoltà. Come testimoniano i progetti in favore delle persone affette da disabilità.

Una sensibilità finalizzata anche a un cambiamento culturale interno all’azienda. Perché l’aiuto verso il prossimo si riflette innanzitutto con chi ci è più vicino. Come un collega in difficoltà. Aiutarlo a risolvere un problema di lavoro con un gesto semplice, è un duplice guadagno. Sul piano umano, perché ci rende una persona migliore, e sul piano economico perché, migliorando lo spirito di squadra, consentirà più efficienza e maggiore produttività.

Green mobility: Torino e la futura ZTL ambientale


Green mobility: Torino e la futura ZTL ambientale

Una nuova misura contro l’inquinamento

Se non sei green, non entri. Potrebbe riassumersi così la svolta ambientale che cambierà l’accesso veicolare ai quartieri centrali di Torino. E in maniera radicale. Per arginare lo smog e la sempre più massiccia presenza di polveri sottili nell’aria, il Comune del capoluogo piemontese sta approntando un piano di tutela con la creazione di una nuova e apposita ZTL.

Diversa dall’attuale del centro storico, che deve favorire una miglior circolazione a piedi e in bicicletta, la futura area ad accesso controllato si estenderà per una superficie di 2,7 km2 e avrà un perimetro pentagonale lungo i lati di via Tirreno, corso Dante, corso Massimo D’Azeglio, corso Cairoli, lungo Po, corso Novara, corso Tortona, corso Vigevano, corso Potenza, corso Lecce e corso Trapani.

Una cintura che con ben ottanta telecamere di sorveglianza monitorerà l’ingresso dei veicoli nelle zone di maggior transito della città. E se il numero di targa corrisponderà a un mezzo non autorizzato, scatteranno inevitabili le sanzioni. Non c’è ancora certezza sulla loro entità, ma si presume che saranno molto salate.

Altrimenti non avrebbe senso questo provvedimento. Reso necessario perché nel 2022 Torino è stata la città più inquinata d’Italia. Il non certo lusinghiero primato è arrivato dal report di “Legambiente” Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi. Per novantotto giorni all’ombra della Mole è stato superato il tetto massimo di 20 microgrammi al metro cubo ammessi per le polveri sottili. Persino Milano, la prima città che l’immaginario collettivo associa al pensiero di smog, non è arrivata a tanto (ottantaquattro giorni).

E la futura ZTL ambientale vuole ispirarsi proprio alla città della Madonnina.

Dove dallo scorso 1°ottobre è un vigore la nuova “Area B”, che non permette più l’ingresso ai seguenti veicoli: Euro 2 a benzina; Euro 4 diesel senza FAP e con FAP di serie e campo V.5 > 0,0045 g/km o senza valore; Euro 3, 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione <= 0,0045 g/km; Euro 0, 1, 2, 3, 4 diesel con FAP after-market installato entro il 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4; Euro 4 diesel con FAP after-market installato dopo 31/12/2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro 4; Euro 5 diesel.

Una storia che vi avevamo raccontato e che trova repliche anche in altre grandi città europee. Come Londra, dove l’accesso è regolamentato da un ticket. Oppure Parigi, che prevede per il 2024 l’attivazione di una ztl riservata a pedoni, biciclette, mezzi pubblici e soltanto al transito di alcune tipologie di vetture. Per non parlare della Germania, nella quale la ztl ambientale è attiva in oltre cinquanta città.

Tutte scelte verso la green mobility, tutte scelte che sono un chiaro segnale. Di come la precedenza sia data a mezzi elettrici, plug-in hybrid oppure ibridi. E di come a

Il ritorno di Ford in Formula-1


Il ritorno di Ford in Formula-1

Dal 2026 sarà il partner ufficiale di Red Bull

“Su i motori, via!”. Domenica 5 marzo, in Bahrain, si è aperto il sipario sulla nuova stagione del campionato del mondo di Formula-1. Ma la novità di questo inizio 2023 non è stata la vittoria in scioltezza della Red Bull di Max Verstappen. Quanto l’annuncio del ritorno di Ford nella categoria regina del motorsport a partire dal 2026.

Una notizia che non è retorico definire “epocale”. Perché arriva vent’anni dopo l’ultima apparizione di Ford sui circuiti. Il 24 ottobre 2004, in Brasile, a Interlagos, i suoi celebri V8 esalarono gli ultimi gemiti di una storia lunga trentotto anni e costellata da centosessantasette vittorie e ventitré titoli mondiali (tredici Piloti e dieci Costruttori).

Un disimpegno voluto per concentrarsi su altre discipline del motorsport, rally e competizione di durata (24 Ore di Le Mans), e perché il progetto di una scuderia gestita direttamente da Detroit, e ufficialmente iscritta col marchio Jaguar, dal 2000 al 2004 aveva fruttato appena due podi. Un bilancio ben al di sotto delle aspettative che, oltre a una rimessa economica, stava causando anche una perdita di immagine per il marchio.

Senza volerlo però quell’uscita sarà anche la porta del ritorno. Perché la Jaguar fu venduta proprio a Red Bull. Cioè al futuro partner di Ford, che non poteva chiedere un rientro migliore. Si tratta, infatti, della scuderia vincitrice di tre allori iridati (uno Costruttori e due Piloti con Max Verstappen) tra il 2021 e il 2022 e che pare destinata a dominare anche questo campionato.

Una scelta non casuale. Red Bull cercava un nuovo motorista di prestigio dopo la conclusione del suo rapporto con Honda. E Ford non è intenzionata a fare la comparsa. Ma questa scelta, aldilà delle ragioni sportive, deriva soprattutto dalla svolta green intrapresa dall’Ovale Blu per la sua produzione. Nell’ottica delle emissioni zero per il 2050, Ford ha programmato la completa elettrificazione della sua flotta di veicoli per il 2030.

Un messaggio che trova nuova linfa dal ritorno in Formula-1 proprio nel 2026. Perché da quell’anno anche il Circus entrerà in una nuova era. Grazie a un regolamento tecnico che vedrà una significativa crescita di importanza della parte elettrica nelle power-unit a scapito della componente termica e l’introduzione di carburanti sintetici per ridurre le emissioni inquinanti.

Da qui la decisione di supportare, oltra a Red Bull, anche Alpha Tauri, cioè la “squadra satellite” dei campioni del mondo con sede a Faenza, fino al 2030. Secondo l’accordo, Ford fornirà supporto allo sviluppo della power-unit da 350 kW e del futuro motore a combustione, nonché sostegno per la parte dei software di controllo e di potenza.

“Questo è l’inizio di un entusiasmante nuovo capitolo nella storia del motorsport di Ford” ha dichiarato Bill Ford, Executive Chair dell’Ovale Blu. Una soddisfazione che si ritrova anche nelle parole di Jim Farley, Presidente e