Servizi di mobilità e comunicazione digitale

Il modello di Authos per il futuro dei dealer

Futuro delle concessionarie, ibrido plug-in e il mercato dell’auto che verrà. Questi i temi principali affrontati a “La Capitale dell’Automobile – Cars”, l’evento dedicato agli operatori della mobilità delle quattro ruote organizzato da “Fleet&Mobility” e tenutosi in streaming venerdì 23 ottobre.

Tra i presenti anche il presidente e CEO di Ford Authos, Francesco Di Ciommo, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza per i dealer di adottare il modello di business alla base della nostra filosofia: essere sempre a disposizione del cliente. In una società dai ritmi sempre più frenetici, nella quale gli individui hanno sempre meno tempo, è fondamentale che la concessionaria cambi il suo approccio e guardi a loro non più come consumatori bensì come persone alla quali offrire servizi di mobilità di ogni tipo per soddisfare le loro esigenze. Per riuscirci, dovrà intercettarne i bisogni e questo sarà possibile ricorrendo a un nuovo metodo d’ingaggio che ha nel web lo strumento principale. “In Torino prima cintura, su 1.800.000 persone, 1.400.000 sono collegate tutti i giorni sui social” ha fatto notare Di Ciommo, che ha spiegato come le aziende, per riuscire in questa nuova metodologia di lavoro, dovranno dotarsi di professionalità competenti nella comunicazione telematica e nell’utilizzo dei social.

Se è la frontiera per un domani luminoso, il virtuale si è rivelato per noi un prezioso alleato a primavera quando è esplosa la pandemia Covid-19. “Durante il lockdown sono riuscito a vendere molte macchine e questo è stato possibile grazie al web” ha detto Di Ciommo, che ha posto l’attenzione su un altro dato significativo: “Ad oggi la domanda virtual dell’automobile è dell’80% e la domanda fisica ne è la conseguenza”. Cifre eloquenti di una trasformazione destinata a investire anche la percezione esterna della concessionaria. Non più una struttura statica e pesante bensì un hub dinamico e leggero, in grado di essere a disposizione del cliente pure nel post-vendita con una serie di servizi a domicilio come il test-drive, la consegna dell’auto, il tagliando oppure l’assistenza per la risoluzione di un inconveniente. I vantaggi ci saranno anche per i dealer che, se sapranno ben interpretare un cambiamento favorito dalla sempre maggior gestione da remoto dei mezzi in virtù della loro progressiva tecnologizzazione, si ritroveranno a gestire meno costi per la loro attività.

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Tra i servizi più gettonati dai nostri clienti c’è il noleggio. Una soluzione che conferma come il concetto di mobilità prevalga su quella di proprietà e che è una delle tre ragioni alla base del successo delle vetture ibride plug-in nel 2020. Secondo le statistiche riportate da “Il Sole 24 Ore”, tra gennaio e agosto si è registrato un incremento del 196.2% (9.539 unità) rispetto allo stesso periodo del 2019. Buona parte di questa diffusione deriva dai gestori di leasing aziendali, che hanno scelto questo tipo di veicolo per la felice combinazione garantita dal prezzo del noleggio mensile e dal costo della benzina. Spinte sia dal propulsore termico che da quello a batteria, le ibride plug-in percorrono tra i 50 e i 70 km in modalità elettrica, dilatando quindi i consumi di carburante. In secondo luogo, sono automobili che rientrano nella seconda fascia degli ecoincentivi governativi per incentivare l’acquisto di veicoli ecologici. Infine, rappresentano la miglior soluzione di mobilità nella transizione da alimentazione a combustione a quella elettrica.

La green mobility è il futuro delle quattro ruote, che nel frattempo deve però guardare al 2021. Un anno che si preannuncia incerto a causa della nuova ondata del Covid-19, che rischia di minare il tessuto economico e ridurre di conseguenza il potere d’acquisto dei consumatori. Sul punto Di Ciommo è stato chiaro: la rottamazione sarà fondamentale. “Siamo usciti dalla pesantissima situazione Covid e ci siamo ripresi grazie alla rottamazione, che ha spinto a cambiare macchina. Adesso però la preoccupazione è alta. Se c’è la cassa integrazione, se c’è la possibilità di licenziamento, diminuirà la capacità di accesso al credito per i clienti, che è il 60-70% per un’azienda. E se ci si ferma anche per due settimane, sarà un duro colpo”. Fare previsioni a medio termine è impossibile, ma la navigazione a vista è un motivo in più per raddoppiare gli sforzi, lasciarsi quanto prima le nebbie alle spalle e ritornare ad ammirare nuovi orizzonti.

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