La Formula-1 e il record di Ford.

I motori dell’Ovale Blu e il primo gran premio della stagione: storia di un primato speciale. 

Ci sarà anche Ford tra i milioni di spettatori interessati al via del prossimo campionato del mondo di Formula-1. E il motivo è presto spiegato. Domenica 20 marzo, mentre si spegneranno i semafori del Gran Premio del Bahrein, l’Ovale Blu soffierà sulle diciotto candeline della sua lontananza dai gran premi.

Era il 2004, come vi abbiamo già raccontato, quando un motore con il suo nome ruggì per l’ultima volta lungo un circuito della massima categoria automobilistica sportiva. Una storia pluridecennale e plurivittoriosa (tredici titoli mondiali piloti e dieci costruttori) che, non appena le monoposto scatteranno dalla griglia di partenza di Sakhir, affiorerà alla mente della casa di Detroit.

Soprattutto per il suo legame speciale con le gare di esordio. Tredici successi, secondo motorista di sempre (dietro a Ferrari, quindici) e alla pari con Mercedes, ma più che altro il record di cinque vittorie consecutive. In settantadue anni di corse, nessuno ha saputo fare meglio.

ford formula-1
jim-clark

Accadde tra il 1977 e il 1981 con quattro piloti (Scheckter, Andretti, Laffite e Jones due volte) e altrettante scuderie (Wolf, Lotus, Ligier e Williams) differenti, a conclusione della sua età dell’oro nel Circus.

Perché all’epoca il V8 progettato dagli ingegneri Mike Costin e Keith Duckworth, oltre a raccogliere trionfi, era anche il prescelto dai team. Basti pensare che nel 1978 equipaggiò ben undici dei quattordici che conquistarono almeno un punto mondiale.

Un quasi monopolio a riprova dell’efficienza e dell’affidabilità di questa creatura. Meravigliosa e artefice di esordi indimenticabili fin dal 1968. Sudafrica, circuito di Kyalami. Era il 1°gennaio, altri tempi e altra Formula-1, e il bicampione del mondo Jim Clark, su Lotus, sfrecciò davanti al compagno di squadra Graham Hill. Fu la sua ultima gioia prima dell’incidente che pochi mesi più tardi se lo sarebbe portato via per sempre.

Speciale anche lo spumante che innaffiò l’overture del 1970. Ancora in Sudafrica e nuovamente per l’ultimo “hurrà!” di un altro iridato, l’australiano Jack Brabham, prossimo al ritiro e primo pilota a vincere con una macchina che portava il suo nome.

Nel 1975, in Argentina, l’affermazione di un’altra stella del volante, Emerson Fittipaldi, coincise con la centesima vittoria dei motori Ford in Formula-1.

Fu una giornata condita da un’altra primizia: l’unico giro veloce dell’eccentrica Hesketh per merito di uno scapigliato James Hunt, che di lì a poco sarebbe diventato famoso per il duello mondiale con Niki Lauda, riproposto ai giorni nostri sul grande schermo con il film Rush.

ford formula-1
ford formula-1

Due anni più tardi, sempre sotto i cieli delle pampas, ecco i motori Ford scrivere un’altra pagina di storia delle corse. La loro potenza spinse la piccola e debuttante Wolf a cogliere un successo del tutto inaspettato e rifinito anche dalla pole-position.

All’epoca anche le qualifiche del primo giorno di scuola erano una peculiarità dei motori dell’Ovale Blu. Capaci di partire davanti a tutti per sette volte consecutive. Da ricordare l’exploit della Arrows, unico della sua storia, nel 1981 a Long Beach (California), firmato dal nostro Riccardo Patrese.

Il vento della gloria smise di soffiare con gli anni Ottanta, quando in Formula-1 arrivarono i motori turbo. I Ford rimasero nella versione aspirata e si ritrovarono a equipaggiare scuderie che non avevano requisiti né tecnici e né economici per ambire al vertice.

Un sussulto di orgoglio giunse nel decennio successivo. Nel 1990, a Phoenix (Arizona), un indomito Jean Alesi (Tyrrell) chiuse al secondo posto dopo aver battagliato fino all’ultimo per la vittoria con la McLaren di Ayrton Senna. Nel 1994, in Brasile, l’ultimo acuto. Grazie a Michael Schumacher, che conquistò una vittoria straordinaria nonché punto di svolta della sua sfolgorante carriera.

E anche se le ultime stagioni furono avare di soddisfazioni, l’uscita dalla F1 ha valorizzato ancora di più le gesta dell’Ovale Blu. Perché in questi diciotto anni sono rimasti ai vertici come numero di vittorie (176, 3^posto). E perché nessun propulsore è ancora riuscito a battere il loro record nonostante l’affidabilità delle vetture attuali sia gigantesca rispetto al passato. Tutte riflessioni che abbelliscono i ricordi nella notte di Sakhir.

f1-benetton