Ford e Volkswagen

Un’alleanza che guarda al futuro dell’automobile

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Quattro progetti per un’alleanza. Rivolta al futuro dell’automotive e alle sue prossime sfide. A giugno Ford ha ufficializzato i dettagli del suo accordo con Volkswagen, già annunciato nel gennaio 2019 al Salone dell’Auto di Detroit. Un evento epocale per la casa dell’Ovale Blu che condividerà in maniera reciproca il suo know-how con un altro gigante delle quattro ruote. Un connubio finalizzato a migliorare l’offerta per i clienti con proposte in linea alle loro esigenze, che siano al passo con i progressi tecnologici e che prevedano una gestione oculata degli investimenti.

Tre obiettivi che si ritrovano nelle parole del CEO di Ford, Jim Hackett: “Quest’alleanza arriva in un momento di grande entusiasmo per i veicoli connessi in un ambiente smart. La partnership crea un’enorme opportunità per innovare, per risolvere molte delle sfide del trasporto mondiale e per offrire straordinari benefici ai clienti, anche se le aziende devono essere selettive su come usano i loro soldi”. La riduzione dei costi è uno degli obiettivi di questo matrimonio. Soprattutto dopo l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. “Alla luce della pandemia di Covid 19 e dei suoi impatti sull’economia globale, più che mai è fondamentale stabilire alleanze resilienti tra società forti” ha sottolineato Herbert Diess, CEO di Volkswagen.

Molto importante ricordare come la collaborazione tra il colosso di Detroit e quello di Wolfsburg non contempli alcuna partecipazione azionaria, le due aziende sul mercato rimangono concorrenti, bensì un’esclusiva collaborazione di natura tecnica. Ricerca, sviluppo ed elettrico saranno le parole-chiave di un’unione delle forze distribuita su quattro versanti: pick-up, veicoli commerciali, piattaforma Meb e tecnologia “Argo Al”.

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Pick-up – L’accordo si riassume in un nome: Amarok. Ovvero il SUV di medie dimensioni, ad alimentazione elettrica, che Ford costruirà prendendo spunto dall’architettura del suo Ford Ranger. Sarà poi compito di Volkswagen commercializzarlo in Europa per un investimento che fa di questa categoria di veicoli uno fra i principali terreni di battaglia del mercato dell’auto dei prossimi anni.

Veicoli commerciali – Sotto l’etichetta di Transit Connect, Ford s’incaricherà della distribuzione di un city van per la logistica prodotto da Volkswagen e derivato dall’ultima generazione, la quinta, del suo VW Caddy. Il mezzo sarà disponibile dal 2021. Ford invece, per la stessa categoria, porterà avanti il progetto di un furgone da una tonnellata. “I veicoli commerciali sono fondamentali per Ford, un’area in cui accelerare e crescere. E lavorare con Volkswagen su queste piattaforme fornirà a entrambi i costruttori vantaggi significativi in termini di ingegneria, impianti e attrezzature” ha affermato Jim Farley, Ford chief operating officer.

Piattaforma Meb – Il cuore dell’alleanza tra i due marchi. Dal 2023 Ford immetterà nelle vendite un veicolo a zero emissioni figlio della piattaforma modulare Meb (“Modularer Elektrobaukasten”, in inglese conosciuta come “Modular Electric Toolkit”), uno dei punti di forza di Volkswagen. Attraverso quest’avveniristica tecnologia la casa statunitense potenzierà la sua offerta in Europa in materia di vetture dagli spazi “generosi” ad alimentazione elettrica, si parla di voler consegnare 600.000 unità in sei anni, ma soprattutto confermerà il suo impegno e la sua volontà di proseguire sulla strada della green mobility.

Tecnologia “Argo Al” – Infine, la guida autonoma. Ovvero la più grande sfida del futuro dell’automobile. Da anni Ford collabora con “Argo Al”, l’azienda a stelle e strisce specializzata nella realizzazione di veicoli che possono fare a meno del comando umano. Grazie all’apporto di Volkswagen, sono previsti investimenti pari a 2,6 miliardi di dollari, “Argo Al” si candida a diventare la leader al mondo nel settore dell’intelligenza artificiale. Un risultato che dimostra come l’unione delle forze permetta di raggiungere elevate performance tecnologiche che altrimenti richiederebbero tempi molto più lunghi ed esborsi economici ben maggiori.