Auto e nave:
un matrimonio che si può fare. Ma in che modo?
Fra le mete preferite delle vacanze estive degli italiani, c’è il mare. E, soprattutto, le isole. D’altronde non potrebbe essere diversamente in un Paese come il nostro che, oltre a regioni incantevoli come Sicilia e Sardegna, può vantare, dal Mar Ligure al Mediterraneo passando per il Tirreno e senza dimenticarsi di Ionio e Adriatico, un impressionante numero di meravigliose terre interamente baciate dall’acqua.
Per molti di noi queste località sono una vera e propria scoperta, alla quale in molti casi si accompagna un’altra prima volta: il viaggio in nave. Un’incognita al cospetto della quale conviene premunirsi con la conoscenza di alcune norme comportamentali fondamentali per evitare di andare incontro a spiacevoli situazioni che possono trasformare l’attesa vacanza in un imprevisto inferno.
Innanzitutto occorre distinguere due fasi fondamentali della traversata per mare: la preparazione e la gestione.
La prima riguarda la prenotazione. Più si anticipa la data d’acquisto del biglietto rispetto a quella di partenza, maggiori saranno le possibilità di trovare posto sul traghetto, specialmente se la meta è molto ambita (Isola d’Elba, Eolie, Sardegna, ecc.) e di spendere una cifra ragionevole. Insieme alle proprie generalità è altrettanto fondamentale comunicare le esatte dimensioni della vettura e la sua alimentazione. Questi dati servono alla compagnia d’imbarco per organizzare al meglio la disposizione delle auto nella pancia del traghetto ed evitare che possiate incorrere in inconvenienti non di poco conto, come la difficoltà a trovare lo spazio per sistemare il vostro mezzo. Un imprevisto che potrebbe costringervi a pagare, sul momento, una maggiorazione del biglietto se non addirittura a non essere imbarcati. E come diceva una famosa pubblicità: “Prevenire è meglio che curare”. Ricordatevi, infine, di esplicitare se la vostra macchina sia a gpl o a metano. Perché alcune compagnie di navigazione riservano a questi motori precise aree dei loro garage.
Esaurita la disamina del primo step per un corretto viaggio cullato dalle onde, dopo qualche mese si giunge al sospirato giorno che vi vedrà raggiungere il porto dal quale salperete verso il benessere. Indispensabile, sempre a seconda della tratta che percorrerete, arrivare al molo con largo anticipo, solitamente oscillante tra l’una e le due ore prima della partenza, e fare sfoggio di pazienza. Perché, per quanto gestita con energia e solerzia, la procedura d’imbarco di centinaia di mezzi richiede molto tempo e non può esaurirsi in pochi minuti. Per cui occorrerà saper aspettare il proprio turno per poi dirigersi nella zona stabilita dai membri dell’equipaggio senza accampare pretese del tutto fuori luogo come prediligere un posto piuttosto che un altro o volere la precedenza su altri automobilisti soltanto perché giunti prima.
Piuttosto sarà anche qui fondamentale assicurarsi di avere tutte le carte in regola per salire a bordo. E quindi possedere la carta d’imbarco altresì detta boarding pass, sulla quale sono riportate, oltre le vostre generalità, anche quelle della vostra quattroruote e, qualora dobbiate affrontare una traversata notturna, anche il numero della vostra cabina. Non va mai smarrita, sia perché il solo biglietto di viaggio non è sufficiente per partire, sia perché vi può essere richiesta per verificare il vostro tipo di bagaglio o, eventualmente, per alcuni controlli durante il tragitto. La carta d’imbarco, di solito, si ritira presso la biglietteria della vostra compagnia, ma molte di loro permettono di acquisirla direttamente al molo oppure online.
Al momento del caricamento dell’auto, nell’abitacolo dovrà esserci soltanto il conducente. Gli altri passeggeri entreranno a piedi. Sarà quindi importante avere con sé tutti gli oggetti necessari per affrontare il viaggio, come eventuali medicinali, articoli per l’infanzia (biberon, ciuccio, pannolini), maglioni o felpe per proteggersi dall’eccessiva climatizzazione dei saloni o dall’umido della notte qualora si decida di concederci qualche minuto sul ponte. Qualora si dimenticasse qualcosa in macchina, non sarà possibile recuperarlo fino all’arrivo, perché il garage resta chiuso fino all’arrivo.
Una volta prossimi a destinazione, prestate sempre molta attenzione ai messaggi audio trasmessi a bordo che inviteranno i conducenti ad approssimarsi alla discesa in garage. Converrà quindi essersi segnati il numero del proprio accesso alla nave dopo che si è parcheggiata la vettura, così da ritrovarla immediatamente ed evitare di perdersi in troppe gimkane tra un mezzo e l’altro.
Seduti di nuovo al volante, aspettate sempre che sia il personale addetto ad autorizzarvi a uscire. Non agite mai di vostra libera iniziativa, anticipando la partenza. Anche perché la penalità nella quale incorrereste, più che uno “stop and go”, sarebbe uno “stop and splash!”.