SYNC 3, Android Auto e Apple Car Play
Tre soluzioni per una guida ancora più sicura
Al giorno d’oggi la maggior parte degli incidenti automobilistici è causata dalla cattiva abitudine di controllare lo smartphone mentre siamo al volante. Ma c’è una parola che garantisce maggior sicurezza sulla strada e che migliora il comfort alla guida: infotainment. Sulle vetture Ford tutto questo ha un nome ben preciso: SYNC 3. Un sistema attraverso il quale si può disporre delle funzioni del nostro dispositivo mobile mentre siamo al volante e senza distogliere la nostra concentrazione da ciò che sta accadendo sulla strada.
Ma come funziona il SYNC 3? E che cosa ci permette di fare? Prima di poterlo utilizzare, occorre innanzitutto verificare la sua compatibilità col nostro smartphone mediante il collegamento con cavo USB di quest’ultimo alla head unit della nostra Ford. Qualora questa fosse assente, nessun problema: basterà inserire nel nostro smartphone il codice a quattro cifre che comparirà sul display per ottenere il via libera. A quel punto si attiverà il mirroring, cioè la riproposizione delle principali app del nostro telefono sul display, suddiviso in tre riquadri: in alto, sulla sinistra, in un riquadro più grande, le Mappe; sulla destra, la playlist in quel momento in funzione; in basso, la barra dei comandi raffigurati come icone. Vale a dire: il telefono per le chiamate; il meteo, utile per i nostri spostamenti, sempre precisi grazie al navigatore che si avvale di Google Maps o di Waze; infine, l’ascolto o l’invio di messaggi con WhatsApp e ascoltare la musica con Spotify o la Playlist tradizionale.
Due modalità per usarlo: touchscreen, quindi con un semplice tocco sulla funzione desiderata, oppure tramite comando vocale, azionabile grazie al bluetooth e al pulsante per la sua attivazione posto sulla sinistra del volante. Diverse le novità dell’ultima versione: lo schermo a colori, la barra dei comandi che scompare dopo aver impostato il navigatore e può esser richiamata con comando vocale, la ricezione degli aggiornamenti tramite wi-fi. Tante opzioni per viaggiare in piena comodità e soprattutto senza il rischio di mettere a repentaglio l’incolumità propria e altrui.
Sempre il SYNC3 ci permette di usufruire di altri due software molto diffusi per l’infotainment: Android Auto e Apple Car Play. Annunciato nell’estate del 2014 e disponibile sulle vetture dal marzo 2015, Android Auto è il servizio di gestione del nostro dispositivo proposto da Google, accessibile a chi possiede almeno una versione 5.0 Lollipop, ed è più diffuso di Apple Car Play perché compatibile con la stragrande maggioranza degli smartphone. Per adoperarlo, occorre installare preventivamente l’app di Android Auto (scaricabile dal Play Store di Google) sul proprio smartphone per poi collegarlo al computer di bordo. Fra le novità dell’ultima versione, uscita poche settimane fa, l’aspetto grafico con le funzioni disponibili sotto forma d’icone colorate e con le più utilizzate che d’ora in avanti compariranno sempre nella prima fila del display.
Ma che cosa si può fare con Android Auto? Molto di quanto già visto col SYNC3, ma con l’aggiunta di altre attività di infotainment come gli audiolibri o il podcast. Tra gli inediti, la presenza, nella parte bassa del display, dell’icona per le notifiche, del servizio che stiamo utilizzando in quel momento e del tasto per ritornare direttamente alla home. Confermata la presenza dei comandi vocali che, tramite “Google Assistant”, permette di gestire il menu senza distogliere mai l’attenzione dalla strada. Rispetto al formato precedente, oltre al rimpicciolimento dell’orario, in questa nuova versione di Android Auto le informazioni sul meteo, sul calendario e il promemoria sono disponibili esclusivamente tramite il comando vocale.
Introdotto sul mercato nella primavera 2014, Apple Car Play è un software più esclusivo rispetto ad Android Auto perché riservato esclusivamente ai possessori di un iPhone dotato almeno della versione iOS 5. E, sempre rispetto al concorrente di Google, è più pratico da adoperare perché non occorre installare alcuna app preliminare sul dispositivo bensì collegarlo allo schermo interno l’abitacolo attraverso il cavo USB.
Al pari di Android Auto anche per Apple CarPlay si racconta di un 2019 all’insegna della novità. Anche qui spazio alla nuova grafica, che mostrerà icone delle app con gli angoli sempre più dolci, il pulsante della home dal colore cangiante a seconda di quale funzione viene utilizzata in quel frangente, e una nuova interfaccia a tiles (“mattonelle”). In pratica, nella stessa schermata sarà possibile avere più servizi contemporaneamente, per esempio l’app delle Mappe, il calendario con gli appuntamenti, la playlist preferita e Siri, l’alter ego di Apple per “Google Assistant”, che a breve sarà disponibile anche per app come Spotify e che si preannuncia molto più precisa sulle indicazioni da fornire riguardo la viabilità, grazie a un deciso rinnovamento dell’applicazione Mappe, capace di rilasciare in tempo reale anche informazioni relative al traffico.
Rispetto ad Android Auto, invece, Apple Car Play offre la possibilità di leggere i messaggi di WhatsApp, l’icona della radio preferita e il tasto per ritornare all’infotainment originale del modello di auto.